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Chiara
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CHIUDE A SPOLETO IL MEETING EURO AFRICANO
Chiude il meeting sugli Obiettivi del Millennio i cui lavori si sono svolti nel corso di una settimana nel Convitto Inpdap di Spoleto e nelle Sale del Consiglio di alcune città della regione. Il 15 luglio ad ospitare il folto gruppo di giovani provenienti dall’Africa e dall’Europa, è stata l’Amministrazione di Giano, con il saluto del sindaco Paolo Morbidoni. Il 16 mattina ultima tappa nella sala consiliare del Comune di Spoleto, prima della partenza per il Kenia, dove il meeting prosegue fino al 24. Ad accogliere il folto gruppo dei partecipanti, il vice sindaco Rossi e l’assessore Vargiu. E’ a loro che i giovani consegneranno in modo formale il documento finale dei lavori, riassunto in “10 raccomandazioni” per la promozione della attenzione sugli Obiettivi del Millennio. Il documento sarà consegnato nelle mani della amministrazione della città che ha ospitato i lavori per essere poi consegnato da tutti i partecipanti a tutti gli amministratori eletti dai territori di provenienza, nei parlamenti locali, regionali, nazionali e sovranazionali.
Si conclude così la sessione italiana di un impegnativo lavoro su di un tema particolarmente gravoso per l’umanità del terzo millennio, quello di una diseguaglianza e di una miseria crescente, che avvilisce le popolazioni del sottosviluppo, ma che coinvolge anche la civiltà delle popolazioni del benessere, chiamati a costruire percorsi di sviluppo comune e di solidarietà, nella consapevolezza che è il pianeta e uno e che merita di essere conservato per le generazioni future.
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IL PREMIO NOBEL 2011 ALLA DONNA AFRICANA
L’avvio delle procedure di candidatura delle donne africane per il conferimento del premio Nobel per pace nel 2011: questa la proposta avanzata ieri nella Sala Goldoniana dell’Università per Stranieri, da Eugenio Melandri, ex parlamentare al Parlamento nazionale e a quello europeo, oggi direttore della rivista Solidarietà Internazionale. La proposta, che ha suscitato curiosità ed interesse tra i partecipanti, è maturata negli ambienti delle associazioni non governative facenti riferimento alla federazione Cipsi ed è stata presentata e illustrata ieri pomeriggio a Perugia al folto uditorio di giovani di ogni angolo del mondo, ragazzi ospiti del prestigoso ateneo perugino e dagli attori del meeting euro africano in svolgimento in questi giorni in Umbria, migrante tra città e Istituzioni regionali.
La cooperazione tra nord e sud del mondo può salvare il programma degli Obiettivi del Millennio dal suo fallimento, nella misura in cui governi e società civile stringano una alleanza strategica e seria di compartecipazione agli sforzi necessari a raggiunegere risultati misurabili. E’ il convincimento dell’ambasciatore Izzo, proveniente da Abdjan in Costa d’Avorio e di Gildo Baraldi, direttore dell’Oics, l’Osservatorio Regionale per la Cooperazione allo Sviluppo, l’ufficio di coordinamento delle Regioni di Italia. Gli aiuti pubblici e privati per lo sviluppo del Sud del mondo non sono sufficienti a rappresentare il volano di un progresso sociale, economico, sanitario e ambientale per le popolazioni povere del pianeta, occorre investire in relazioni innovative di “sviluppo reciproco”, alleanze che permettano agli imprenditori occidentali di stringere con le autorità locali dell’Africa e delle altre aree povere del mondo e con il suo mondo produttivo, spesso strutturalmente fragile, programmi non più per progetto ma per partnariato, nei quali sia fatto salvo un reale cointeresse nell’impegno per la realizzazione e la sostenibilità dei programmi e delle attività nel tempo. Roberto Segatori, ordinario dell’Università Statale, coordinatore del tavolo, ha ricordato di come l’Italia, in questa nuova visione strategica di ricapitolazione dello sviluppo Nord-Sud, abbia la capacità per esportare modelli economici e sociali interessanti e promettenti, quelli della piccola impresa e dei distretti industriali. Quello che abbiamo oggi davanti sono una serie di sassetti colorati che potranno diventare un mosaico di qualità e bellezza se sapremo connettere ad incastro capacità del privato economico, del sociale non governativo e la disponibilità di Enti Locali e di Governi centrali a mettere in gioco competenze e saperi, fantasia e un pizzico, quanto basta di idealità, cementate da un reale interesse reciproco a lavorare insieme per la sopravvivenza comune.
I giovani saranno il futuro che verrà. A loro competerà, suggerisce Angioli della Ang, l’Agenzia Nazionale per la Gioventù, che ha concluso i lavori, l’onere di realizzare questo nuovo progetto che sta prendendo corpo, aiutandone la crescita tecnica e professionale dei giovani e sviluppando in loro consapevolezze che ne aiutino l’ideatività e l’impegno per il raggiungimento di un fine, che come umanità ci accomuna, quello di un nuovo mondo possibile, nel quale la convivenza pacifica sia la misura minima che autorizzi speranze di sviluppo comune e sostenibile.
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A Castel Ritaldi è di scena l’acqua come diritto umano
Si è tenuto a Castel Ritaldi il convegno sull’acqua come diritto, promosso dalla amministrazione comunale con la collaborazione della associazione GSI Italia, che in questi giorni sta curando il meeting internazionale sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, al quale partecipano giovani provenienti da Paesi di Africa e Europa e che si concluderà il 16 nel palazzo comunale di Spoleto, la città che sta ospitando i giovani convegnisti con la accoglienza dell’Inpdap.
Marco Ciapparelli, esperto di cooperazione internazionasle, ha disegnato una situazione, quella dell’acqua come problematica già oggi per questa generazione e gravida di incognite preoccupanti per le future generazioni.
Sarà l’acqua la ragione e la causa dei possibili futuri conflitti nel mondo e questo elemento, essenziale per la vita dell’uomo ancor di più che il petrolio, è destinato a sostituire quest’ultimo nelle cause di guerre nel prossimo futuro, tutt’altro che remoto.
L’amministrazione comunale ha accolto gli ospiti euro africani nel palazzo comunale, ospitando i lavori del convegno che si è tenuto nella mattinata di martedì 13 c.m., nella sala della biblioteca.
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OBIETTIVI DEL MILLENNIO ALL’UNIVERSITÀ PER STRANIERI
Presso l’Università per Stranieri, Mercoledì 14 luglio, è in programma una conferenza nazionale sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, alla quale parteciperanno rappresentanti delle principali agenzie Onu, Fao, Unicef e Undp, il Ministero degli Affari Esteri, l’Osservatorio Interegionale per la Cooperazione allo Sviluppo e l’Agenzia Nazionale per la Gioventù e la Cei.
Mancano solo cinque anni alla scadenza dei termini stabiliti dall’Onu per la realizzazione dei così detti Obiettivi di Sviluppo del Millennio, un programma siglato dai capi di stato e di governo dei Paesi del nord del mondo nell’anno 2000 e avente come scadenza per il raggiungimento dei traguardi disegnati, il 2015. Otto sono stati gli obiettivi identificati come ragionevolmente raggiungibili, con la finalità di ridurre il divario tra Nord e Sud del pianeta. Gli impegni assunti furono quelli di dimezzare la povertà, migliorare la sanità delle popolazioni afflitte da nuove e vecchie malattie come malaria e aids, tutelare l’infanzia e la donna, anelli deboli della società ad economia marginale, preservare l’ambiente dal suo degrado preoccupante e per certi aspetti insanabile e irreversibile, chiamare tutti ad uno sforzo collettivo e globale di cooperazione ad uno sviluppo solidale e sostenibile.
La conferenza di Perugia del 14 luglio ha rappresentato una proposta di chiaro interesse per gli operatori tecnici e politici interessati al tema, per fare il punto sulla situazione del programma, ma rappresenta anche un momento importante del lavoro di analisi, di confronto e di programma, che circa trenta giovani provenienti da 8 diverse associazioni giovanili di altrettanti Paesi, europei e africani, stanno svolgendo dal 9 e fino al 16 luglio, ospiti delle amministrazioni civiche di Spoleto, Giano e Castel Ritaldi e dell’Inpdap.
A coordinare la discussione sarà Roberto Segatori, ordinario di Scienza politiche dell’università perugina e a presentare l’iniziativa sarà Antonio Loiacono, presidente di GSI Italia, l’ong che ha promosso l’incontro e sta curando il meeting euro africano giovanile, finanziato dalla Commissione europea attraverso il programma gioventù, rappresentato a Perugia dalla responsabile dei programmi della Agenzia Nazionale, Serena Angioli.
Sarà Marta Guglielmetti, coordinatrice della Campagna Onu sul Millennio, a disegnare il punto sullo stato di realizzazione degli Obiettivi del Millennio. L’ambasciatore Giancarlo Izzo per il Ministero degli Affari Esteri e Gildo Baraldi, direttore dell’Oics, l’Osservatorio per la Cooperazione allo Sviluppo, presenteranno l’angolazione visiva italiana sugli Obiettivi e la Cei, un esempio di quello non govermnativo.
Una proposta di grande impatto è stata preannunciata nel corso della conferenza da Eugenio Melandri, già parlamentare italiano ed europeo, direttore della rivista Solidarietà Internazionale, edita dall’associazione di ong italiana Cipsi: quella della candidatura della donna africana a premio Nobel per la pace per il 2011. Una proposta che parte da Perugia e che vedremo se saprà percorrere tutta la strada che porta in Svezia.
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Conference: Water Water Scarcity and Glo…
Conference: Water
Water Scarcity and Global Health
Water Wars
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Conference: MDGs Marco Ciapparelli Mille…
Conference: MDGs
Marco Ciapparelli
Millennium Development Goals
MDG Situation
MDG Findings
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Domenica di dialogo interculturale quella dell’11 di luglio per le strade di Spoleto. Attori protagonisti di questo dialogo ravvicinato i ragazzi del liceo scientifico A. Volta e trenta giovani provenienti da otto Paesi di Europa e d’Africa, ospiti del Convitto Inpdap di Piazza della Rocca, beneficiari del progetto europeo Gioventù in Azione. A fare da Ciceroni ai giovani ospiti stranieri sono stati gli studenti Cinzia Lattanzi, Giulia Campana, Giulia Briguori e Lucia Parmegiano, già protagonisti di visite guidate per i monumenti della città nei mesi passati, come protagoniste di un progetto di studio e di produzione documentale su alcuni dei monumenti più importanti della storia spoletina.
Prima visita al Duomo e al Ponte delle Torri e poi, utilizzando la appena inaugurata scala mobile che conduce dalla Rocca Albornoziana e dal Giro della Rocca al parcheggio sul Tessino, i giovani hanno raggiunto la chiesa di S. Salvatore. Ad accompagnare i ragazzi e a guidare il lavoro di guida alla visita della città da parte degli allievi del liceo, la professoressa Malatino, insegnante nel liceo e promotrice del progetto di studio sui monumenti della città.
Domani, 12 luglio, altra tappa e altra esperienza per il gruppo di giovani stranieri che in questa settimana stanno sviluppando a più voci un dialogo sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, che si concluderà il 24 in Kenia. L’incontro previsto per la giornata di domani è quello con i giovani della Fattoria delle Misericordia, una esperienza, quella di questa realtà poco nota della nostra città, che ha radici nel recupero ad attività produttive di giovani a rischio di marginalità e di un azienda agricola che dà loro ospitalità e opportunità di inserimento nel settore del lavoro agricolo.
Due realtà giovanili, quella dei giovani liceali e quello della Fattoria, diverse e feconde del panorama giovanile spoletino, con le quali GSI Italia, l’ong spoletina di cooperazione internazionale, promotrice del meeting euro africano, ha inteso sviluppare contatto e dialogo, alla ricerca di una vicendevole contaminazione culturale e di esperienza e possibile, augurabile, reciproca fecondazione.
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Parte dalla Lex Spoletina il meeting sugli obiettivi del millennio
E’ partito dal museo archeologico di Spoleto il meeting dei giovani europei e africani impegnati per sette giorni a identificare risposte praticabili al sostanziale fallimento del programma sugli Obiettivi del Millennio, firmato dai capi di governo dei Paesi avanzati a New York nel 2000. Risposte capaci di muovere il mondo della politica e la società civile al massimo impegno per un possibile recupero del tempo perduto.
L’analisi della situazione ambientale del pianeta parte proprio dalla Lex Spoletina, il famoso cippo della metà del terzo secolo a.C., collocato nel Museo archeologico, che detta nella pietra le regole sulla tutela del luco, il bosco sacro del monte che sovrasta la città. A presentare la Lex Spoletina e a collocarla nella prospettiva storico culturale e in quella ambientalista, Liliana Costamagna, direttore del Museo.
A disegnare invece lo sviluppo della questione ambientale contemporanea: Antonio Brunori, segretario generale del Pefc, il “Programme for Endorsement of Forest Certification schemes”, il programma di ecocertificazione forestale del pianeta, da parte di un organismo indipendente che attesta le forme di gestione boschiva che rispondono a requisiti di “sostenibilità”.
Un processo giovane, quello Pefc, in sviluppo crescente, che coinvolge oramai 14 Paesi e numerose Organizzazioni internazionali, destinato a contribuire in modo significativo e innovativo alla tutela delle foreste del pianeta.
Ai giovani spetta il coraggio delle scelte innovative e temerarie, capaci ancora di misurarsi sul metro della idealità, ed è a questa temerarietà e al coraggio del grande progetto degli Obiettivi del Millennio, che il meeting in corso a Spoleto e dintorni fa riferimento per il suo risultato finale: 10 raccomandazioni finali da consegnare alle amministrazioni delle città e agli eletti nei parlamenti locali, nazionali e sovranazionali dai territori europei e africani di provenienza dei partecipanti al meeting.