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  • admin 17:19 on 21 November 2010 Permalink | Rispondi  

    Video 

     
  • Chiara 18:26 on 8 August 2010 Permalink | Rispondi  

    ULTIMA TAPPA: MALINDI! 

    Eccoci arrivati a Malindi. Il gruppo è stanco dal viaggio e dall’intenso lavoro durante la fase spoletina. Allo stesso tempo è curioso e deciso di toccare con mano l’Africa, di vedere sul campo gli effetti delle politiche attuate nel contesto dei Millennium Development Goals di cui hanno parlato, discusso e scritto nella prima tappa del progetto.

    Per la maggior parte dei partecipanti, inclusa la sottoscritta, è la prima volta nella Mama Africa.

    Le attività programmate sono andate nella direzione di colmare tale aspetto, soddisfacendo, come punto di partenza, l’esigenza di conoscere i tratti caratteristici della cultura indigena. La visita al “Giriama Cultural Centre” ci ha fatto conoscere la cultura di questa tribù, una dei nove gruppi etnici che vivono nella regione costiera orientale. L’impatto è stato entusiasmante: la visita delle loro case tipiche, lo scandire della loro vita quotidiana, gli oggetti d’artigianato tipici e soprattutto una spettacolare, incalzante e vivace danza tradizionale ha suscitato molto interesse tra i giovani partecipanti, che sono stati coinvolti nelle danze e nei dialoghi con il più anziano abitante del villaggio.

    Partendo dalla cultura Giriama, tutti i partecipanti sono stati coinvolti in un divertente workshop volto a far conoscere le differenti cultura che popolano il kenya. I ragazzi sono stati soggetti attivi di tale momento e, riunitisi in gruppo, hanno personificato le sette regioni keniote: balli, tradizioni culinarie, tappe storiche fondamentali, cultura giovanile, modello socio-economico delle differenti zone.

    Superato il primo step culturale, è stata la volta di un tema caro a tutti i partecipanti: i bambini.

    Grazie al tramite dell’associazione partner ANCE, abbiamo avuto la meravigliosa opportunità di visitare l’asilo Moboromokomi, sostenuto finanziariamente dalla ONG greca tramite un programma di raccolta fondi.

    E’ stata un’esperienza straordinaria: le mamme dei bambini, gli anziani del villaggio, i maestri, i rappresentanti scolastici e soprattutto i bambini..tutti riuniti per dare una calorosa accoglienza a dei volti a loro sconosciuti, essendo grati e onorati di ricevere la visita di questa “delegazione” euro africana. L’incontro è stato toccante: le canzoni recitate dai bambini, le animate danze delle donne, i sorrisi timidi e i volti impauriti dei bambini di fronte al sano dilettantismo dei partecipanti tanto entusiasti della bellezza del luogo (nel bel mezzo di una foresta!) e dalla spontaneità di quei piccoli volti…

    Altrettanto emozionante e istruttivo è stata anche la visita alla ong SOLWODI – Solidarity Woman in Distress-, che si occupa di recuperare le donne vittime di prostituzione e al loro reinserimento sociale. Siamo stati ricevuti da educatori che ci hanno spiegato la metodologia di lavoro, compresa la prima fase importantissima dell’approccio con tali donne, spesso vittime di abusi fisici e psicologici da parte dei loro clienti e sfruttatori. L’incontro con una delle ex-vittime, oggi membro attivo dell’associazione, è stato davvero illuminante: il racconto della sua esperienza in prima persona ha messo in luce, oltre alle vicende personali, la struttura della società Kenyota e l’accento posto sulla figura femminile, le strategie di accoglimento dei turisti, il ruolo delle istituzioni statali e le politiche di governo adottate verso il problema della prostituzione, del diffondersi di malattie come l’AIDS/HIV, del recupero e del reinserimento socio-economico delle vittime. La risposta di tali soggetti, anche sotto la guida e l’ispirazione ai MDGs, è pressoché inconsistente e manchevole di programmi adeguati.

    Tale ONG porta avanti programmi di educazione sessuale, di salute mentale, di prevenzione dalle malattie, di inserimento sociale delle vittime attraverso il loro stesso empowerment economico, sociale e valorizzante la propria persona.

    Connesso a ciò, si occupa anche di recupero di ragazzi dal tunnel della droga, un problema radicato in quest’area. La visita al centro riabilitativo dalla droga e l’incontro con ex-tossico dipendenti ci ha dimostrato con quali mezzi scarsi tali centri ed organizzazioni sopravvivono, nella dura lotta per lo sradicamento di gravi piaghe come la droga. Programmi di sussistenza, di reinserimento giovanile e di inizio di una nuova vita sono sempre sul filo del rasoio, a causa degli inesistenti aiuti statali; ma le persone non sono mai abbandonate a loro stesse, in quanto affiancate a professionisti che cercano di fare il loro lavoro nel modo più corretto e sano possibile.

    Altro versante toccato con mano: la questione ambientale. Così importante nel contesto degli MDGs, così penetrante per l’Africa.

    Insieme a rappresentanti della associazione ambientalista Green Africa Network, siamo stati ricevuti prima dall’assessore municipale di Malindi per l’ambiente, e poi dal rappresentante della National Environment Management Authority –NEMA- che ci hanno illustrato le politiche attivate all’interno delle linee guida degli MDGs e i programmi di cooperazione in cui tale Municipalità è coinvolta al fine di restituire il sacrosanto diritto agli abitanti della città di godere di un ambiente pulito, sano e libero dai rifiuti. In tale prospettiva, l’incontro con la Watamu Marine Association ci ha dato la straordinaria opportunità di assistere all’edificazione di un progetto di gestione dei rifiuti su base comunitaria. Il Community Solid Waste Management Project è davvero unico nella sua fattispecie: insignito di fondi da parte della cooperazione olandese, da occupazione a più di 40 persone tra giovani, donne ed disoccupati locali per essere inseriti nel mercato del lavoro come operatori ambientali per la raccolta differenziata dei rifiuti nelle comunità, liberandole così dalla classica forma di bruciare i rifiuti prodotti. Educazione, riduzione dell’inquinamento e generazione di profitto dalla vendita dei prodotti riciclati sono le parole d’ordine e l’obiettivo dell’associazione, che sta creando una rete di lavoro con altre importanti associazioni locali, impegnate nella responsabilizzazione del turismo e nell’educazione ambientale. Un ottimo esempio di cooperazione!

    Cosa manca? Beh Africa vuol dire anche natura selvaggia ed intatta, splendidi orizzonti e panorami. Proprio per poter godere di tale spettacolo che la natura offre, il gruppo ha votato quasi all’unanimità per la visita del Parco Naturale Tsavo, il più grande e maestoso della zona. Una gita fuori porta che ha soddisfatto la curiosità dei ragazzi nel vedere spettacoli di cui di solito possiamo godere solo attraverso uno schermo, fatti di animali in stato libero e natura incontaminata.

    Inutile dire che i momenti formativi sono stati accompagnati da divertenti momenti di svago e chiacchiere, che ci hanno permesso di conoscere le aspettative, le riflessioni, i sentimenti, le aspettative reciproche di queste giornate così cariche di scosse emotive…

    Un particolare momento che possiamo annoverare tra questi è stata la visione dei cortometraggi prodotti da alcuni partecipanti di ciascuna associazione presente: le loro parole trasmettevano l’emozione e l’orgoglio per i loro lavori, presentati in una piccola aula di una scuola elementare vicino al nostro alloggio. In tema serio od ironico, più o meno artigianalmente, sono riusciti a trasmettere la problematicità di alcuni temi connessi agli MDGs, presentandone caratteristiche, lo stato attuale di realizzazione e le speranze per un pieno adempimento da parte delle classi politiche di ciascun paese rappresentato.

    E proprio in questi momenti meno ufficiali che abbiamo potuto constatare che l’Africa ci ha regalato i suoi frutti migliori per la costruzione delle  nostre coscienze.

    Un grazie a tutti i partecipanti e a chi ha permesso la realizzazione di tutto ciò!

     
  • Chiara 09:00 on 16 July 2010 Permalink | Rispondi  

    CHIUDE A SPOLETO IL MEETING EURO AFRICANO 

    Chiude il meeting sugli Obiettivi del Millennio i cui lavori si sono svolti nel corso di una settimana nel Convitto Inpdap di Spoleto e nelle Sale del Consiglio di alcune città della regione. Il 15 luglio ad ospitare il folto gruppo di giovani provenienti dall’Africa e dall’Europa, è stata l’Amministrazione di Giano, con il saluto del sindaco Paolo Morbidoni. Il 16 mattina ultima tappa nella sala consiliare del Comune di Spoleto, prima della partenza per il Kenia, dove il meeting prosegue fino al 24. Ad accogliere il folto gruppo dei partecipanti, il vice sindaco Rossi e l’assessore Vargiu. E’ a loro che i giovani consegneranno in modo formale il documento finale dei lavori, riassunto in “10 raccomandazioni” per la promozione della attenzione sugli Obiettivi del Millennio. Il documento sarà consegnato nelle mani della amministrazione della città che ha ospitato i lavori per essere poi consegnato da tutti i partecipanti a tutti gli amministratori eletti dai territori di provenienza, nei parlamenti locali, regionali, nazionali e sovranazionali.

    Si conclude così la sessione italiana di un impegnativo lavoro su di un tema particolarmente gravoso per l’umanità del terzo millennio, quello di una diseguaglianza e di una miseria crescente, che avvilisce le popolazioni del sottosviluppo, ma che coinvolge anche la civiltà delle popolazioni del benessere, chiamati a costruire percorsi di sviluppo comune e di solidarietà, nella consapevolezza che è il pianeta e uno e che merita di essere conservato per le generazioni future.

     
  • Chiara 10:04 on 15 July 2010 Permalink | Rispondi  

    IL PREMIO NOBEL 2011 ALLA DONNA AFRICANA 

    L’avvio delle procedure di candidatura delle donne africane per il conferimento del premio Nobel per pace nel 2011: questa la proposta avanzata ieri nella Sala Goldoniana dell’Università per Stranieri, da Eugenio Melandri, ex parlamentare al Parlamento nazionale e a quello europeo, oggi direttore della rivista Solidarietà Internazionale. La proposta, che ha suscitato curiosità ed interesse tra i partecipanti, è maturata negli ambienti delle associazioni non governative facenti riferimento alla federazione Cipsi ed è stata presentata e illustrata ieri pomeriggio a Perugia al folto uditorio di giovani di ogni angolo del mondo, ragazzi ospiti del prestigoso ateneo perugino e dagli attori del meeting euro africano in svolgimento in questi giorni in Umbria, migrante tra città e Istituzioni regionali.

    La cooperazione tra nord e sud del mondo può salvare il programma degli Obiettivi del Millennio dal suo fallimento,  nella misura in cui governi e società civile stringano una alleanza strategica e seria di compartecipazione agli sforzi necessari a raggiunegere risultati misurabili. E’ il convincimento dell’ambasciatore Izzo, proveniente da Abdjan in Costa d’Avorio e di Gildo Baraldi, direttore dell’Oics, l’Osservatorio Regionale per la Cooperazione allo Sviluppo, l’ufficio di coordinamento  delle Regioni di Italia. Gli aiuti pubblici e privati per lo sviluppo del Sud del mondo non sono sufficienti a rappresentare il volano di un progresso sociale, economico, sanitario e ambientale per le popolazioni povere del pianeta, occorre investire in relazioni innovative di “sviluppo reciproco”, alleanze che permettano agli imprenditori occidentali di stringere con le autorità locali dell’Africa e delle altre aree povere del mondo e con il suo mondo produttivo, spesso strutturalmente fragile, programmi non più per progetto ma per partnariato, nei quali sia fatto salvo un reale cointeresse nell’impegno per la realizzazione e la sostenibilità dei programmi e delle attività nel tempo. Roberto Segatori, ordinario dell’Università Statale, coordinatore del tavolo, ha ricordato di come l’Italia, in questa nuova visione strategica di ricapitolazione dello sviluppo Nord-Sud, abbia la capacità per esportare modelli economici e sociali interessanti e promettenti, quelli della piccola impresa e dei distretti industriali. Quello che abbiamo oggi davanti sono una serie di sassetti colorati che potranno diventare un mosaico di qualità e bellezza se sapremo connettere ad incastro capacità del privato economico, del sociale non governativo e la disponibilità di Enti Locali e di Governi centrali a mettere in gioco competenze e saperi, fantasia e un pizzico, quanto basta di idealità, cementate da un reale interesse reciproco a lavorare insieme per la sopravvivenza comune.

    I giovani saranno il futuro che verrà. A loro competerà, suggerisce Angioli della Ang, l’Agenzia Nazionale per la Gioventù, che ha concluso i lavori, l’onere di realizzare questo nuovo progetto che sta prendendo corpo, aiutandone la crescita tecnica e professionale dei giovani e sviluppando in loro consapevolezze che ne aiutino l’ideatività e l’impegno per il raggiungimento di un fine, che come umanità ci accomuna, quello di un nuovo mondo possibile, nel quale la convivenza pacifica sia la misura minima che autorizzi speranze di sviluppo comune e sostenibile.

     
  • Chiara 01:23 on 14 July 2010 Permalink | Rispondi  

    A Castel Ritaldi è di scena l’acqua come diritto umano 

    Si è tenuto a Castel Ritaldi il convegno sull’acqua come diritto, promosso dalla amministrazione comunale con la collaborazione della associazione GSI Italia, che in questi giorni sta curando il meeting internazionale sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, al quale partecipano giovani provenienti da Paesi di Africa e Europa e che si concluderà il 16 nel palazzo comunale di Spoleto, la città che sta ospitando i giovani convegnisti con la accoglienza dell’Inpdap.

    Marco Ciapparelli, esperto di cooperazione internazionasle, ha disegnato una situazione, quella dell’acqua come problematica già oggi per questa generazione e gravida di incognite preoccupanti per le future generazioni.

    Sarà l’acqua la ragione e la causa dei possibili futuri conflitti nel mondo e questo elemento, essenziale per la vita dell’uomo ancor di più che il petrolio, è destinato a sostituire quest’ultimo nelle cause di guerre nel prossimo futuro, tutt’altro che remoto.

    L’amministrazione comunale ha accolto gli ospiti euro africani nel palazzo comunale, ospitando i lavori del convegno che si è tenuto nella mattinata di martedì 13 c.m., nella sala della biblioteca.

     
  • Chiara 14:12 on 13 July 2010 Permalink | Rispondi  

    OBIETTIVI DEL MILLENNIO ALL’UNIVERSITÀ PER STRANIERI 

    Presso l’Università per Stranieri, Mercoledì 14 luglio, è in programma una conferenza nazionale sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, alla quale parteciperanno rappresentanti delle principali agenzie Onu, Fao, Unicef e Undp, il Ministero degli Affari Esteri, l’Osservatorio Interegionale per la Cooperazione allo Sviluppo e l’Agenzia Nazionale per la Gioventù e la Cei.

    Mancano solo cinque anni alla scadenza dei termini stabiliti dall’Onu per la realizzazione dei così detti  Obiettivi di Sviluppo del Millennio, un programma siglato dai capi di stato e di governo dei Paesi del nord del mondo nell’anno 2000 e avente come scadenza per il raggiungimento dei traguardi disegnati, il 2015. Otto sono stati gli obiettivi identificati come ragionevolmente raggiungibili, con la finalità di ridurre il divario tra Nord e Sud del pianeta. Gli impegni assunti furono quelli di dimezzare la povertà, migliorare la sanità delle popolazioni afflitte da nuove e vecchie malattie come malaria e aids, tutelare l’infanzia e la donna, anelli deboli della società ad economia marginale, preservare l’ambiente dal suo degrado preoccupante e per certi aspetti insanabile e irreversibile, chiamare tutti ad uno sforzo collettivo e globale di cooperazione ad uno sviluppo solidale e sostenibile.

    La conferenza di Perugia del 14 luglio ha rappresentato una proposta di chiaro interesse per gli operatori tecnici e politici interessati al tema, per fare il punto sulla situazione del programma, ma rappresenta anche un momento importante del lavoro di analisi, di confronto e di programma, che circa trenta giovani provenienti da 8 diverse associazioni giovanili di altrettanti Paesi, europei e africani, stanno svolgendo dal 9 e fino al 16 luglio, ospiti delle amministrazioni civiche di Spoleto, Giano e Castel Ritaldi e dell’Inpdap.

    A coordinare la discussione sarà Roberto Segatori, ordinario di Scienza politiche dell’università perugina e a presentare l’iniziativa sarà Antonio Loiacono, presidente di GSI Italia, l’ong che ha promosso l’incontro e sta curando il meeting euro africano giovanile, finanziato dalla Commissione europea attraverso il programma gioventù, rappresentato a Perugia dalla responsabile dei programmi della Agenzia Nazionale, Serena Angioli.

    Sarà Marta Guglielmetti, coordinatrice della Campagna Onu sul Millennio, a disegnare il punto sullo stato di realizzazione degli Obiettivi del Millennio. L’ambasciatore Giancarlo Izzo per il Ministero degli Affari Esteri e Gildo Baraldi, direttore dell’Oics, l’Osservatorio per la Cooperazione allo Sviluppo, presenteranno l’angolazione visiva italiana sugli Obiettivi e la Cei, un esempio di quello non govermnativo.

    Una proposta di grande impatto è stata preannunciata  nel corso della conferenza da Eugenio Melandri, già parlamentare italiano ed europeo, direttore della rivista Solidarietà Internazionale, edita dall’associazione di ong italiana Cipsi: quella della candidatura della donna africana a premio Nobel per la pace per il 2011. Una proposta che parte da Perugia e che vedremo se saprà percorrere tutta la strada che porta in Svezia.

     
  • admin 17:02 on 12 July 2010 Permalink | Rispondi  

    Conference: Water Water Scarcity and Glo… 

    Conference: Water

    Water Scarcity and Global Health

    Water Wars

     
  • admin 17:02 on 12 July 2010 Permalink | Rispondi  

    Conference: MDGs Marco Ciapparelli Mille… 

    Conference: MDGs

    Marco Ciapparelli

    Millennium Development Goals

    MDG Situation

    MDG Findings

     
  • admin 17:01 on 12 July 2010 Permalink | Rispondi  

    Conference: Gender Gender empowerment me… 

    Conference: Gender

    Gender empowerment measure

     
  • Chiara 15:00 on 10 July 2010 Permalink | Rispondi  

    Parte dalla Lex Spoletina il meeting sugli obiettivi del millennio 

    E’ partito dal museo archeologico di Spoleto il meeting dei giovani europei e africani impegnati per sette giorni a identificare risposte praticabili al sostanziale fallimento del programma sugli Obiettivi del Millennio, firmato dai capi di governo dei Paesi avanzati a New York nel 2000. Risposte capaci di muovere il mondo della politica e la società civile al massimo impegno per un possibile recupero del tempo perduto.

    L’analisi della situazione ambientale del pianeta parte proprio dalla Lex Spoletina, il famoso cippo della metà del terzo secolo a.C., collocato nel Museo archeologico, che detta nella pietra le regole sulla tutela del luco, il bosco sacro del monte che sovrasta la città. A presentare la Lex Spoletina e a collocarla nella prospettiva storico culturale e in quella ambientalista, Liliana Costamagna, direttore del Museo.

    A disegnare invece lo sviluppo della questione ambientale contemporanea: Antonio Brunori, segretario generale del Pefc, il “Programme for Endorsement of Forest Certification schemes”, il programma di ecocertificazione forestale del pianeta, da parte di un organismo indipendente che attesta le forme di gestione boschiva che rispondono a requisiti di “sostenibilità”.

    Un processo giovane, quello Pefc, in sviluppo crescente, che coinvolge oramai 14 Paesi e numerose Organizzazioni internazionali, destinato a contribuire in modo significativo e innovativo alla tutela delle foreste del pianeta.

    Ai giovani spetta il coraggio delle scelte innovative e temerarie, capaci ancora di misurarsi sul metro della idealità, ed è a questa temerarietà e al coraggio del grande progetto degli Obiettivi del Millennio, che il meeting in corso a Spoleto e dintorni fa riferimento per il suo risultato finale: 10 raccomandazioni finali da consegnare alle amministrazioni delle città e agli eletti nei parlamenti locali, nazionali e sovranazionali dai territori europei e africani di provenienza dei partecipanti al meeting.

     
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